Della placenta si parla e si sente parlare frequentemente poiché è un organo umano fondamentale per il mantenimento e l’evoluzione della gravidanza, ma anche perché contiene in sé molteplici potenzialità grazie alle sue cellule staminali, preziose risorse per il trattamento di varie patologie.
La placenta e il suo perché
La placenta, durante la gravidanza, svolge funzioni molto importanti per il feto, si può dire che riveste i ruoli degli organi umani più importanti tra i quali rene, polmone, intestino e fegato. Infatti la placenta garantisce la respirazione e la nutrizione del feto e svolge anche il ruolo fondamentale di barriera per i potenziali agenti patogeni. Costituisce inoltre un fattore di protezione più ampia in quanto favorisce un passaggio costante di anticorpi da madre a bambino. Questo prezioso organo mette in comunicazione e instaura da subito quel legame tra madre e figlio che è essenziale per un decorso positivo della gravidanza e che si protrarrà per tutta la vita. Col progredire delle settimane, la placenta si perfeziona nella struttura e nelle funzioni, svolgendo sempre meglio il proprio fondamentale ruolo.
Come è fatta la placenta
Fisiologicamente, al momento del parto, o meglio del secondamento (tempo del parto che segna la fuoriuscita della placenta e degli annessi fetali) la placenta appare come un “disco”, presenta una faccia materna, che sta a contatto con l’utero e una faccia fetale legata al feto attraverso il cordone ombelicale. Solitamente ha un peso pari a circa 1/6 del peso fetale e riesce a svolgere appieno le sue funzioni fino alla nascita del bambino.
Se si va oltre il termine delle settimane di gravidanza (questo potrebbe essere il caso dei parti oltre le 42 settimane di gestazione), la placenta può risultare invecchiata. Si parla quindi di senescenza placentare. Non si tratta di una vera e propria patologia, poiché è fisiologico che la placenta, con il passare del tempo, possa perdere la sua funzionalità. Le massime prestazioni placentari si hanno, infatti, durante il 7° mese di gravidanza.
Una situazione patologica invece è la senescenza placentare precoce, ossia quando la placenta comincia ad invecchiarsi già nei primi mesi di gravidanza. Le cause di questa patologia sono molteplici e, se individuate mediante controllo ecografico, il problema può essere risolto o tenuto sotto controllo e la gravidanza può andare avanti tranquillamente.
Dove si colloca la placenta
Passando a parlare di posizione e inserzione della placenta, fisiologicamente e per la maggior parte dei casi, va detto che essa si trova nella parte superiore dell’utero, ad una certa distanza dall’orifizio uterino interno, più o meno al livello del collo dell’utero.
La placenta è previa, invece, quando si trova nei pressi dell’orifizio uterino interno e quindi nella parte inferiore della cavità uterina e nello specifico si distinguono:
- placenta previa laterale,
- marginale,
- centrale (parziale o totale).
La placenta previa laterale non ha parti a diretto contatto con l’orifizio uterino interno mentre la previa marginale presenta il margine inferiore che lo raggiunge; la placenta previa centrale invece raggiunge l’orifizio uterino interno ricoprendolo in piccola parte (placenta previa centrale parziale) o addirittura in modo integrale (placenta previa centrale totale).
Patologie placentari
È molto importante la posizione della placenta ed è fondamentale che si impianti nella parte superiore della cavità uterina perché al momento del travaglio, contemporaneamente a qualsiasi contrazione o alla distensione della parte inferiore dell’utero (fisiologica dal 7° mese di gravidanza) una placenta posizionata al livello del canale cervicale non riuscirebbe a mantenersi integra.
Difatti la placenta, a differenza dell’utero, che essendo “elastico” può contrarsi senza danneggiare la propria struttura, non riesce ad accompagnare una dilatazione senza lacerarsi. Una lacerazione della struttura della placenta e dei suoi vasi comporta un’ emorragia abbondante, che si manifesta in modo indolore e del tutto inaspettato, se non si è a conoscenza della patologia.
É molto importante, quindi, sapere in anticipo se la placenta è posizionata in modo fisiologico nella cavità uterina, poiché una placenta previa va controllata attentamente evitando il più possibile ogni tipo di emorragia che risulterebbe essere pericolosa sia per la mamma che per il bambino.
È per questo che, in caso di placenta previa, la gravidanza viene strettamente monitorata e si conclude con un taglio cesareo appena il feto è in grado di adattarsi alla vita extrauterina. Questa situazione si manifesta più frequentemente in donne che già hanno partorito più di una volta e può essere ricorrente. E’ certamente una difficoltà, ma non va drammatizzata: anche in questo caso la consapevolezza e l’informazione sono i migliori strumenti per affrontare la gravidanza con serenità. E’ dunque importante rivolgersi con fiducia al proprio ginecologo e alla propria ostetrica.