Dalla DANZA alla DANZATERAPIA….
Quando ci si domanda che cosa sia la Danza, le risposte possono riguardare ciò che la stessa suscita e quali emozioni sia in grado di trasmettere.
Il termine ‘danza’, in tutte le lingue europee, deriva dalla stessa radice ‘tan’ che in sanscrito significa ‘tensione’.
L’uomo è in grado di tendere verso qualcosa che ha per lui un valore, è in grado di danzare per raggiungere qualcosa e muoversi sul ritmo incalzante del suo bisogno.
Voltaire diceva << La danza può annoverarsi fra le arti perché essa è asservita a delle leggi >>, la Danza rispetta delle leggi: le leggi dell’anima, quelle dettate dalla propria essenza, dal proprio essere e dal proprio corpo, in costante relazione con l’esterno. La Danza permette di vincere il confine posto dal proprio corpo e di proiettarsi ‘al di là’, al di là di ciò che si ritiene oltrepassabile, ciò che è dato scorgere senza essere soggiogato dagli istinti irrefrenabili del giudizio.
La Danza è movimento, è ritmo, è libertà, è espressione, è creazione, è emozione, è indipendenza. La Danza è Vita. La Vita è una continua Danza, fatta di alti e bassi. Ad ogni sconfitta la Danza regala un grande salto per dare la spinta verso l’alto.
La Danza si sviluppa nel tempo e nello spazio in relazione a sé e all’altro. Per danzare ci vuole concentrazione, la quale deve combattere con la malvagia forza di gravità, che per sua stessa natura spinge verso il basso’ cercando di inibire i nostri movimenti. Tuttavia per controllarla ci si serve dell’equilibrio: nella Danza è importante raggiungere l’equilibrio interno, di tutto il corpo. Importanti sono il gesto e il ritmo. Il primo consente al corpo di darsi una forma e permette allo stesso di comunicare le proprie emozioni al mondo, infatti il gesto non è una reazione nervosa ad un dato stimolo, ma una risposta corporea all’ambiente che lo circonda. Il secondo scandisce i tempi di ogni passo, nella Danza, e di ogni battito, nella Vita. La musica nella Danza, insieme al movimento, diventa la co-protagonista di quel bellissimo spettacolo che il Corpo riesce ad inscenare.
Sorpassato il periodo di accademicità e staticità che caratterizzava l’Ottocento, nasce a metà del Novecento la Modern Dance, con l’avvento della quale la Danza acquisirà una nuova dignità: un possibile e credibile strumento terapeutico.
Isadora Duncan, Martha Graham e Rudolf von Laban rappresentano l’anello di congiunzione tra la Danza e la Danzaterapia. Diverse sono le metodologie della Danzaterapia.
Bibliografia:
- Giombelli A.F., Tesi di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, La Danzaterapia come occasione di cambiamento, Facoltà di Medicina e Chirurgia degli studi di Milano, 2012
- Pezzenati L., Tesi di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, Quando musica e corpo si fanno linguaggio.La Danzaterapia di Maria Fux nella relazione di cura, Facoltà di Medicina e Chirurgia degli studi di Milano, 2006
Percorso di Danzaterapia Clinica: LA DANZA ATTESA
Il mio percorso si basa sulla Metodologia di Danzaterapia Clinica Vitt3, che integra la Danzaterapia Maria Fux ad altri approcci di studio e pratica della corporeità, quali l’Anatomia del Movimento, la Chinesiologia l’Espressione Corporea, tuttavia ne diventano parte integrante anche la Musica, le Teorie e Tecniche Improvvisazione e Composizione, desunte dalla Danza Contemporanea. La Metodologia si struttura tenendo conto di concetti cardini della Psicoanalisi della Relazione, arricchita da spunti di Fenomenologia e Neuroscienze.
Nello specifico la Metodologia di Danzaterapia Clinica Vitt3 propone un ‘dialogo’, un ‘discorso corporeo’, la cui sintassi e semantica passano attraverso ciò che la relazione emozionale e creativa tra corpi in movimento, e in quel momento, è in grado di dire, di comunicare.
Sono i criteri artistici della danza, allora, quelli che, nella Danzaterapia Clinica Vitt3 offrono occasioni di cambiamento, di una nuova consapevolezza, di una ri-scoperta, sotto una nuova luce, del proprio Corpo. Il percorso LA DANZA ATTESA prevede l’uso di materiali e strumenti (teli, stoffe e tulle colorate, bastoncini, cerchi, cordicelle, palloncini, elastici, nastri, immagini, strumenti musicali, ecc.) sia l’ausilio della musica. Le musiche, portate da me, saranno scelte in base agli stimoli da proporre.
L’utilizzo di materiali stimola la creatività della donna e la sua capacità di ascolto delle emozioni. ‘Abitare’ il proprio corpo, soprattutto per una donna in gravidanza, significa stare nel presente, nel qui ed ora, in ascolto dei propri bisogni, che cambiano continuamente con il mutare del proprio stato, e la Danza fa ritrovare il piacere di muoversi in libertà facendo esprimere il proprio vissuto, rafforzando quel naturale legame con la creatura che la donna porta in grembo.
La Danzaterapia Clinica abbraccia diversi ambiti di applicazione, ma risulta particolarmente benefica in un contesto socio sanitario ed educativo.
La gravidanza diventa il palcoscenico simbolico dove gli elementi del corpo della donna e gli elementi della creatura che si trova nel ventre danzano continuamente e continuamente si trasformano.
La Danzaterapia promuove l’accettazione e la consapevolezza del nuovo stato, del continuo cambiamento e del nuovo ruolo imminente. Il progetto “Percorso di Danzaterapia Clinica: LA DANZA ATTESA” offre la possibilità di esprimersi in uno spazio in qualche modo regolamentato.
Gli obiettivi del percorso sono i seguenti:
- Fornire uno spazio di espressione, creatività, comunicazione e ben-essere
- Favorire la consapevolezza del continuo cambiamento
- Ri-definizione di nuovi confini, sempre più malleabili, ma comunque propri di ciascuno
- Favorire il riconoscimento e la gestione delle proprie emozioni nel “qui e ora” di ogni incontro
- Lavoro sul limite/risorsa fornendo nuovi schemi più funzionali al singolo e/o al gruppo
- Condivisione corporea di un’indelebile esperienza di vita
Per il raggiungimento degli obiettivi ci si servirà di strumenti e materiali che porteranno la donna ad una maggiore conoscenza di sé, di chi vive dentro di sè e delle proprie emozioni. Gli strumenti saranno specifici ed in relazione al tipo di proposta che verrà presentata alle donne.
In particolare, gli obiettivi specifici del percorso attorno ai quali ruoterà l’intero progetto sono riconducibili a 6 tematiche, ovvero: SPAZIO, TEMPO, RITMO, FORMA, ENERGIA, PESO.
Gli obiettivi specifici diventano il punto d’arrivo di ogni incontro. In ogni incontro verranno proposti stimoli riferiti a questi temi, in maniera più o meno superficiale in relazione al tipo di gruppo di lavoro che si costituirà.
Il progetto si propone di accompagnare le donne in percorso che va verso la fiducia in se stesse, la conoscenza e la consapevolezza del proprio corpo, del proprio comportamento e del proprio mondo; parallelamente all’esplorazione e alla capacità di comunicare nuove idee, alla capacità di pensare e pensarsi in maniera differente e a partire dai propri limiti, ma soprattutto a partire dalle proprie risorse.
Chi conduce
Alice Francesca Giombelli, Tecnico della Riabilitazione psichiatrica presso Ospedale San Raffaele – Milano ed attualmente iscritta al terzo anno della Formazione Triennale in Danzaterapia Clinica VITT3 di Lyceum, accreditata dall’Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia (APID). Grazie alle numerose esperienze formative, quali laboratori, seminari, convegni, workshop, stage, ha avuto modo di arricchire la sua professionalità. Fino ad ora ha maturato diverse esperienze di volontariato e tirocinio, confrontandosi con diversi tipi di utenze: bambini e adolescenti, in progetti educativi di campi estivi, soggetti adulti con handicap fisici e mentali di media gravità in una Cooperativa Sociale, pazienti adulti psichiatrici di differenti Unità Operative di Psichiatria, bambini del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale San Paolo Milano. Inoltre, sia per attitudine, sia per formazione, nel corso delle varie esperienze personali e lavorative ha avuto modo di sviluppare competenze artistiche e consolidare la sua vena creativa. Solarità, dinamismo puntualità sono i tre punti cardini della sua personalità.
Partecipazione
La DANZA ATTESA e’ un percorso che si articola in 25 incontri da 60 minuti l’uno. La partecipazione è GRATUITA per le socie MaMi, ma vincolata all’autorizzazione, da parte delle partecipanti, ad essere fotografate e/o videoriprese ad ogni incontro. Questi materiali potranno essere essere utilizzati per la stesura di tesi e ricerche a scopo scientifico e didattico.
Per partecipare al corso e’ necessario essere in regola con la quota associativa MaMi. Il contributo per la tessera MaMi per l’anno 2014 e’ di 15 euro, e include copertura assicurativa per tutte le attivita’ svolte in sede.
La sede di MaMi e’ in via Astolfo 19, MM2 Lambrate (MI)
Per info e iscrizioni: info@ma-mi.it