Un nuovo studio, condotto da J. Kiley Hamlin, e pubblicato sulla rivista Psychological Science, riferisce che addirittura i neonati di appena nove mesi sanno distinguere le persone, le situazioni e che sono in grado di attribuire loro emozioni. In altre parole, i bambini adottano un codice primitivo in grado di etichettare gli eventi e le persone.
Ecco come l’esperimento è stato costruito. I ricercatori hanno studiato 128 bambini tra i 9 mesi e i 14 mesi. È stato chiesto loro di scegliere tra due alimenti. Le scelte consentite erano dei cracker o dei fagiolini, pensate che i carboidrati abbiano vinto? Ebbene sì, essi sono stai scelti dal 58% dei piccoli, mentre il 42% aveva scelto dei fagiolini. Dal cibo si è passati all’osservazione di alcuni personaggi, dei conigli con diverse camicie colorate che entravano nella stanza in cui sostavano i bimbi e che raccoglievano uno degli alimenti.
Successivamente, ai bambini sono state mostrate alcune scene in cui dei conigli entravano in scena con due cani. In queste rappresentazioni, Il coniglio aveva una palla, ma quando essa cadeva, uno dei cani interveniva. L’altro cane rimaneva neutrale. Com’era prevedibile, quando uno dei cani si comportava come aiutante del coniglio, la preferenza di cibo che il piccolo mostrava in seguito alla visione della scena era la stessa del personaggio per cui esso simpatizzava.
Insomma, grazie a dei fagiolini e a dei cracker si è scoperta una sconvolgente tendenza innata del bambino e dell’uomo in generale: il pregiudizio sociale e l’aggressione. In poche parole, vi sarebbe una sorta di riflesso innato in grado di attivare sentimenti negativi e di punizione nei confronti dei soggetti che in qualche modo mostrano delle differenze, mentre vi è una netta preferenza a sostenere qualcuno simile a se stesso.
In quanto a genitori, cosa possiamo fare? Come possiamo fare in modo che i nostri bambini imparino a ridurre al minimo i comportamenti basati su un pregiudizio e come possiamo massimizzare la loro capacità di osservazione e di effettuare delle scelte personali. Possiamo insegnare loro e guidarli ad incanalare il loro temperamento innato verso livelli più elevati di comportamento produttivo.
Suggerisco la seguente equazione:
Temperamento + Didattica = risposta meditata
In sintesi, come siamo in grado di integrare e di sviluppare le attività innate dei bambini con la pratica linguistica, mediante la coltivazione dei loro talenti e mediante l’insegnamento dell’auto-disciplina, così possiamo influenzare la percezione sociale e di giudizio. In realtà, si tratta di un lungo percorso di apprendimento che inizia molto precocemente nella vita e che aiuta il piccolo d’uomo a sviluppare il proprio giudizio e maturare delle decisioni ponderate, determinando il giusto e lo sbagliato, che si conclude a circa 25 anni con la creazione di una bussola morale.