L’udito dei neonati è una questione di estrema importanza, in quanto un corretto sviluppo uditivo è cruciale per il loro apprendimento del linguaggio e per l’interazione sociale. Dovete sapere che ogni neonato è capace di sentire fin dalla nascita, riconoscendo rumori e la voce della mamma. Il sistema uditivo diventa funzionale già a partire dalla 25° settimana di gestazione. Tuttavia, alcuni neonati possono avere problemi uditivi che richiedono un’attenzione tempestiva e appropriata. Lo sviluppo dell’udito di un bambino è un aspetto molto importante che non possiamo trascurare!
Fate attenzione ai suoni, soprattutto se acuti!
Anche se i neonati iniziano a sviluppare l’udito fin dalla nascita, possono occorrere fino a 6 mesi prima che riescano a percepire una vasta gamma di suoni, principalmente a causa del liquido amniotico presente nelle loro orecchie.
A partire dai 3 mesi, l’udito e il linguaggio diventano più ricettivi e attivi; a 4 mesi, il bambino reagisce ai suoni e inizia a riconoscere le voci. A 6 mesi, diventa consapevole dell’origine dei rumori e reagisce all’ambiente circostante.
Ma cosa succede se ciò non avviene? Il telefono squilla, il bambino sente un suono acuto mentre è sveglio ma non reagisce? Una possibile causa potrebbe essere un raffreddore o un’infezione. Ma non sempre è così e per questo è bene sottoporre il bambino a un test dell’udito di routine.
Come individuare eventuali problemi uditivi nei bambini?
- 3 mesi: non si spaventa né reagisce ai suoni forti. Potrebbe non rispondere alle voci o non calmarsi di fronte a una voce familiare e mostrare una tendenza a non fare vocalizzi;
- Da 4 a 8 mesi: non si gira o tenta di imitare i suoni che sente quando avverte un rumore. Non balbetta, spesso non risponde ai rimproveri e sembra disinteressato ai rumori prolungati;
- Da 9 a 12 mesi: non risponde quando viene chiamato, non comprende alcune parole chiave come “ciao” o “pappa” e potrebbe non reagire a suoni morbidi.
Sordità nei neonati: una sfida da affrontare
Fattori di rischio
Esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sordità nei neonati. Tra questi, vi sono le infezioni durante la gravidanza, come la citomegalovirus (CMV) o la rosolia, la storia familiare di sordità, la prematurità e l’utilizzo di determinati farmaci durante la gravidanza. È importante che i genitori e gli operatori sanitari siano consapevoli di questi fattori e adottino le precauzioni necessarie.
Screening uditivo neonatale
Il screening uditivo neonatale è una pratica fondamentale per identificare precocemente eventuali problemi uditivi nei neonati. Questo screening può essere eseguito utilizzando diverse tecniche, tra cui la misurazione degli impedenziometri o i test di emissione otoacustica. Grazie a questi metodi, è possibile individuare la presenza di anomalie uditive già nelle prime settimane di vita del neonato.
Lo screening uditivo neonatale dovrebbe essere eseguito idealmente entro la prima o due settimane dalla nascita del neonato. Questo timing è cruciale perché consente di identificare tempestivamente eventuali problemi uditivi e di intervenire precocemente, massimizzando le possibilità di sviluppo uditivo ottimale del bambino. In alcuni paesi Italia compresa, lo screening uditivo neonatale è incluso nel protocollo standard di assistenza sanitaria per i neonati e viene eseguito prima che il neonato lasci l’ospedale o poco dopo il ritorno a casa.
Impedenziometria
L’impedenziometria è una tecnica non invasiva che valuta la capacità dell’orecchio medio di trasmettere i suoni. Questo test è particolarmente utile per individuare eventuali problemi anatomici dell’orecchio medio, come l’otite media, che possono influenzare l’udito del neonato.
Test di emissione otoacustica
I test di emissione otoacustica sono utilizzati per valutare la risposta dell’orecchio interno ai suoni. Durante questo test, vengono emessi dei suoni nell’orecchio del neonato e viene misurata la risposta generata dalle cellule sensoriali dell’orecchio interno. Questo metodo è particolarmente efficace nel rilevare la presenza di perdite uditive di lieve entità.
Interventi precoci
Nel caso in cui il neonato venga diagnosticato con una perdita uditiva, è fondamentale intervenire precocemente per garantire il suo sviluppo uditivo ottimale. Gli interventi possono includere l’uso di apparecchi acustici, interventi chirurgici correttivi o l’applicazione di terapie linguistiche e comportamentali. È importante che questi interventi siano personalizzati in base alle esigenze specifiche del bambino e che coinvolgano un team multidisciplinare di professionisti sanitari.