La gravidanza, il parto ed il puerperio rappresentano una stagione unica nella vita della donna. Un periodo tanto magico quanto difficile che porta, inevitabilmente, la donna a grandi cambi. Soprattutto dopo il parto e nel primo periodo di riorganizzazione della vita personale, di coppia, familiare e lavorativa, la DONNA è davvero “NUOVA” nel corpo, nel cuore e nel cervello.
Tre donne su dieci rinunciano a lavorare dopo la nascita di un bambino. Qualcuna lo fa volontariamente, per passare più tempo con il proprio figlio, altre subiscono un licenziamento, un non rinnovo del contratto, un demansionamento o addirittura del mobbing.
Questi cambiamenti a livello personale, uniti alla difficoltà (spesso) della neomamma nel rientro nel mondo del lavoro, possono però anche essere l’opportunità per cambiare lavoro e diventare imprenditrice.
Son tante le donne che decidono di creare un business proprio, tanto che è stato coniato addirittura un termine per definire il fenomeno: le “mompreneurs” (da “moms” e “entrepreneurs”, mamme e imprenditrici)
Reinventarsi non è certo semplice, è un processo che richiede impegno, la giusta mentalità imprenditoriale, tanta costanza e pazienza. Ma creare un’attività in proprio può facilitare la gestione delle nuove dinamiche familiari aiutando a conciliare le esigenze personali e dei figli.
Una delle professioni che si stanno facendo strada negli ultimi anni in Italia è quella dell’assistente virtuale.
Nel mondo anglosassone e latino americano questa figura è presente da diversi decenni, mentre in Italia si inizia a conoscere da relativamente poco. Anche se sono sempre di più le aziende che si affidano a questa figura.
Chi è l’assistente virtuale?
L’assistente virtuale è, appunto, un’imprenditrice (parliamo al femminile perché gli uomini sono ancora pochi) che lavora da remoto, svolgendo in autonomia alcuni compiti per conto di liberi professionisti o piccole e medie imprese.
Proprio per la sua caratteristica flessibilità permette al cliente di avvalersi dei suoi servizi solo in momenti particolarmente critici, o affidando continuativamente un certo tipo di servizio, che verrà svolto continuativamente dall’assistente virtuale.
Ogni assistente virtuale ha le sue aree di competenza specifiche. C’è chi si occupa di contabilità, chi gestisce le mail e l’agenda del cliente, chi crea contenuti per blog, newsletter o social media. O ancora chi supporta a livello tecnico nel montaggio di video o in eventi virtuali.
Le specializzazioni possono essere diverse da assistente virtuale ad assistente virtuale.
Perché contrattare un’assistente virtuale?
I motivi per cui liberi professionisti e imprese scelgono un’assistente virtuale rispetto ad una dipendente sono molteplici:
- Risparmio: non essendo appunto una dipendente, si può contrattare l’assistente virtuale solo per i servizi o le ore effettivamente lavorate. Inoltre ogni assistente virtuale ha i suoi strumenti lavorativi che l’azienda non deve mettere a disposizione. Così come non deve prevedere un ufficio specifico, scrivania etc.
- Flessibilità: nei momenti di maggior carico ci si può avvalere dei servizi dell’assistente virtuale contrattando, e pagando, solo un pacchetto di ore specifico
- Professionalità: come dicevamo ogni assistente virtuale è una imprenditrice specializzata in alcuni aspetti. Ha tutto l’interesse nel compiere al meglio l’incarico concordato perché il passaparola è spesso il miglior modo per trovare nuovi clienti. Inoltre le competenze specifiche permettono di delegare con tranquillità alcuni tipi di servizi che, dopo il primo momento di passaggio di consegne, viene svolto in completa autonomia
Perché diventare imprenditrice e iniziare a lavorare come assistente virtuale?
Come abbiamo detto i vantaggi dal lato azienda sono molti. Ma ha tanti aspetti positivi anche per chi decide di svolgere questa professione.
Tolti i rischi di impresa comuni ad ogni nuovo business, i motivi per convertirsi in assistente virtuale sono molti:
- Flessibilità: diventando assistenti virtuali e iniziando il proprio business si ha la libertà di definire la struttura della propria attività lavorativa. Dalla scelta dei servizi da offrire, agli orari di lavoro, dai compensi richiesti per ogni tipologia di attività al numero di clienti da seguire,… La flessibilità oraria è sicuramente l’aspetto più apprezzato dalle mamme che svolgono questo lavoro: lavorando a servizio o per obiettivi non è importante quando questo venga svolto ma più il raggiungimento dell’obiettivo e la consegna del lavoro nel rispetto dei tempi concordato. Questa flessibilità permette quindi un’organizzazione più agile della giornata lavorativa ed è ideale per conciliare lavoro e famiglia
- Realizzazione professionale: essendo una professione che spesso si plasma secondo le proprie propensioni e competenze permette di realizzarsi come professionista conciliando i diversi ruoli di mamma e imprenditrice
- Stimoli continui: non avere un solo datore di lavoro permette di mettersi in gioco su diversi fronti e rende l’attività lavorativa varia e mai noiosa. La velocità con cui poi viaggia il mondo online richiede una formazione costante che stuzzica ancora di più.
Che dire quindi: se sei alla ricerca di una professione che ti permetta di conciliare al meglio la tua condizione di mamma senza rinunciare al lavoro e alla realizzazione professionale forse l’assistenza virtuale può fare per te.